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Nevicava sangue
Una storia arriva dal lontano Ottocento,
dal sangue e dalla neve della Campagna
di Russia, per parlarci di ciò che è necessario.
Con l'epopea fuori dal tempo
di un uomo qualunque, Eraldo Baldini ci regala
il racconto nitido e magnetico
della difficile conquista della libertà,
ieri come oggi.
Il libro
***
Un uomo, un ragazzo, un contadino d’Italia avanza a fatica nei mille orrori della guerra. Francesco non è solo. C’è Berto, il cavallo che non è suo. Si aiutano l’un l’altro, mentre il mondo finisce. Francesco impara che la vita può costare anche la morte dell’anima. Ma a qualcuno devi restare fedele. A una fiaba che ascoltavi accanto al fuoco. A un cavallo. A quella voglia improvvisa e potente di non essere piú lo schiavo di nessuno. Ora Francesco sa perché lui e Berto devono vivere, e tornare nel luogo dove l’ingiustizia è nata.
Nel freddo implacabile di una terra da occupare, razziare, distruggere, dove la leggendaria strega Baba Jaga diventa lo spettro di ogni crudeltà, la Campagna napoleonica di Russia è per Francesco una discesa agli inferi, un incubo a cui cerca di sfuggire insieme a Berto, il cavallo da tiro che ha in custodia. Un impietoso viaggio nel luogo in cui ogni umanità è annientata: dal gelo, dalla fame, da un primordiale istinto di sopravvivenza.
Con il nitore di una lingua asciutta e lirica nello stesso tempo, Eraldo Baldini scrive un romanzo dove a fare paura, questa volta, è il mistero stesso dell’esistenza: la lotta ostinata contro la morte che, proprio mentre spoglia di ogni dignità, accende un sentimento di rivalsa.