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24 giugno 2025
Gian Marco Griffi
Bologna - L'autore presenta il suo nuovo romanzo Digressione, alle ore 19 presso il Chiostro delle Suore Francescane nel Convento di Santa Margherita (via Santa Margherita, 12), nell'ambito della rassegna "Parole nel chiostro" curata da Librerie.Coop Ambasciatori. In dialogo con Marcello Fois. Al termine dell’incontro sarà possibile fermarsi nel giardino del Chiostro a degustare buon vino e buon cibo preparato da Borghi d’Italia. Per prenotazioni: tel. 3491521789. Una parte del ricavato sarà devoluto al Convento.
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1 luglio 2025
Gian Marco Griffi
Milano - L'autore presenta il suo nuovo libro Digressione, alle ore 19 presso la Libreria Verso (corso di Porta Ticinese, 40). In dialogo con Nicola H. Cosentino.
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20 agosto 2025
Gian Marco Griffi
Levico Terme - L'autore presenta il suo nuovo romanzo Digressione, alle ore 18 presso Installazione Sequoia - Parco di Levico Terme (viale Rovigo), nell'ambito della rassegna Levico incontra gli autori. In dialogo con Francesco Filippi.
Digressione
«Dobbiamo essere gentili in questo mondo oscuro».
Immaginate un mondo in cui Asti è il centro del mondo. Immaginate un vecchio libro su cui ogni possessore ha lasciato tracce di sé: disegni, commenti, locandine, le regole di un gioco esistenziale inventato da Mary Shelley e dalla sua cerchia, l'indirizzo di uno sfuggente Ufficio delle redenzioni. Immaginate un ragazzo, Arturo Saragat, oppresso dal rimorso per non aver saputo opporsi al male quando sarebbe stato necessario, che a quel libro si affida per riorientarsi nella vita, smarrendosi invece ancor piú. Immaginate una Storia in cui Mussolini non è stato fucilato ma ha finito i suoi giorni in esilio, allevando asini a Pantelleria. Poi immaginate nostalgici rievocatori del fascismo, un console maniaco del golf, una lobby di dentisti assassini, sette eretiche, mariachi, terre esotiche e terre desolate, chiromanti, una fabbrica di meravigliosi globi miniati e una donna ultracentenaria dal fascino struggente. È solo una piccola parte di quello che troverete in Digressione.
Dall'autore rivelazione di Ferrovie del Messico, un infinito, vertiginoso romanzo di formazione, d'amore e di avventura che ci restituisce una visione a volte compassionevole, a volte insostenibile, del nostro tempo.
Il libro
Digressione è un romanzo che vuole raccontare, nientemeno, «tutto ciò che esiste, piú una parte cospicua di ciò che è esistito e non esiste piú, di ciò che esiste pur non essendo mai esistito, e di ciò che non esiste, non è mai esistito e mai esisterà»; e naturalmente, per fare questo, tenta di usare tutte le parole che esistono, piú una parte cospicua di quelle che sono esistite e non esistono piú, di quelle che esistono pur non essendo mai esistite, e di quelle che non esistono, non sono mai esistite e mai esisteranno. Come nella famosa intro dei Simpson in cui l’intero universo e l’intera storia dell’universo precipitano in un’unica molecola della pelle della zucca gialla di Homer; come in quell’accenno di Borges ai collegi dei cartografi che, insoddisfatti di aver disegnato mappe di singole province estese quanto un’intera città e mappe dell’impero estese quanto un’intera provincia, crearono una mappa dell’impero che dell’impero aveva la stessa estensione e con l’impero coincideva esattamente; come nel racconto di Arthur C. Clarke in cui la compilazione della lista dei nove miliardi di nomi di Dio, affidata da certi monaci tibetani a un supercomputer, provoca la fine del mondo, con i nove miliardi di stelle del cielo che si spengono a una a una: cosí in questo romanzo l’universo poético y pintoresco immaginato da Gian Marco Griffi fin dai suoi primi libri, ed esploso come un big bang narrativo in Ferrovie del Messico, continua inarrestabilmente a espandersi e a moltiplicarsi, viaggiando a forsennata velocità verso i limiti della letteratura. Tutto è Digressione, e Digressione è tutto; poiché, come dice Calixto Escalera Del Pilar, «laberintero inmortal», la vita stessa altro non è che «un’immane digressione nel tragitto che dal grembo materno conduce spietatamente alla tomba».
Greta Bertella e Giulio Mozzi