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Paz
"Andrea Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita, e ora anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente chiameremo quella del '77 bolognese" (Pier Vittorio Tondelli).
Il libro
L’antologia personale che Pazienza non ebbe tempo di raccogliere in vita, messa insieme da Vincenzo Mollica come omaggio all’amico scomparso, e come vademecum indispensabile per chi non ha mai conosciuto ‘Paz’, e avrà la sorpresa di scoprire un autentico narratore del nostro tempo, con statura di classico. Dal Pazienza fumettaro (presente con tre delle storie lunghe piú belle, compresa la prima delle tre del ciclo di Zanardi) a quello delle fulminanti storie di una pagina, degli indimenticabili ritratti. Con una scelta organica di scritti (celebre, e introvabile, quello sul fumetto), poesie e racconti inediti compresi. Per capire come mai si è tanto prolungata nel tempo l’eco di quella generazione che nelle storie di Zanardi si rispecchiava, e “che non ha mai realmente creduto in niente, se non nella propria dannazione”.