Giulio Einaudi editore

Origini della filosofia analitica

Copertina del libro Origini della filosofia analitica di Michael Dummett
Origini della filosofia analitica
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Con l'autorevolezza e insieme la capacità di problematizzazione del grande studioso, Dummett affronta una ricostruzione dei fondamenti della filosofia analitica in quello che ormai è un classico della filosofia contemporanea e che, rispetto alla prima edizione italiana (il Mulino), viene riproposto in una nuova traduzione, con due nuovi capitoli e un'intervista all'autore.

2001
Piccola Biblioteca Einaudi Ns
pp. XIV - 214
€ 15,49
ISBN 9788806152864
Traduzione di
Introduzione a cura di

Il libro

La tendenza, oggi dominante, a qualificare «anglo-americana» la filosofia analitica stravolge completamente il contesto storico da cui trae origine e alla luce del quale essa potrebbe dirsi piuttosto «anglo-austriaca» che «anglo-americana». L’Europa centrale fu percorsa durante tutto l’Ottocento da molte correnti filosofiche diverse: piu d’una di esse contribuí alla formazione della filosofia analitica che, prima dell’ascesa al potere di Hitler, poteva considerarsi piú un fenomeno dell’Europa centrale che un fenomeno britannico. Husserl è il fondatore della scuola fenomenologica, Frege il «nonno» della filosofia analitica: eppure, uno studente che intorno al 1920 si fosse accostato alle opere di entrambi non avrebbe scorto solo differenze, ma anche profonde somiglianze. La domanda al centro di questo libro è: quale piccola tessera nel pensiero di ciascuno si ingigantí fino a generare fisionomie filosofiche cosí diverse? La risposta di Dummett è che, mentre per quei filosofi che, come Wittgenstein e Carnap, costruirono sulle fondamenta gettate da Frege, la «svolta linguistica» fu il passo naturale da compiere per rendere conto dell’oggettività dei contenuti di pensiero, né Husserl né i suoi seguaci percorsero questa via. Osservata piú da vicino e con l’occhio rivolto al dibattito in corso nella filosofia della mente, la posizione di Husserl, cosí come Dummett la ricostruisce in questo celebre saggio – qui presentato in una nuova edizione ampliata e completamente ritradotta -, potrà sembrare ad alcuni assai piú convincente e lungimirante di quella di Frege – una ragione in piú per rileggere con occhi nuovi l’opera di questi due filosofi.