Giulio Einaudi editore

Vite scritte

Una nuova edizione per le insolite e appassionanti biografie letterarie di Javier Marías

2019
Frontiere
pp. X - 222
€ 19,00
ISBN 9788806243173
Traduzione di

Il libro

Javier Marías ci propone di trattare gli scrittori non come autori, bensí come personaggi. Non busti di marmo o dipinti a olio, ma protagonisti letterari, al pari di quelli dei romanzi che hanno scritto, animati dalle passioni piú intense o vittime delle piú imbarazzanti ossessioni. Leggendo diari, biografie, testimonianze, scopriremo allora che Conan Doyle bramava di uccidere Sherlock Holmes, che Joyce aveva un’ambigua inclinazione voyeuristica, che Emily Brontë era di un’insospettabile forza fisica o che Rimbaud intratteneva un pessimo rapporto con l’igiene. E cosí nasce Vite scritte, un omaggio agli autori che Marías ha amato, e al contempo un raffinato elogio dei libri. Perché la letteratura passa anche attraverso i volti, gli sguardi, i gesti quotidiani di chi le ha dedicato la vita.

«Con il passare del tempo mi sono reso conto che, se mi è piaciuto scrivere tutti i miei libri, è stato con questo che mi sono divertito di piú. Forse perché, oltre che “scritte”, queste vite sono state “lette”», dichiara Marías nella premessa. O meglio, in un’appendice alla premessa, che risale a sette anni e sette mesi dopo – e gli appassionati di numerologia potranno sbizzarrirsi – la prima edizione del volume. Sarà forse perché Vite scritte nasce come una sfida che lo scrittore lancia a se stesso: scegliere una ventina di autori, trattarli come personaggi letterari, rivelare i particolari piú curiosi delle loro vite, troppo spesso trascurate a favore delle loro opere. La scelta e l’ordine di apparizione sono arbitrari, ma Marías si impone due regole (altrimenti che sfida è?), ovvero che gli autori non siano spagnoli e che siano rigorosamente morti. E cosí, in questo libro si incontrano, tra gli altri, un Faulkner che scrive per poter comprare cavalli, Conrad in un’insolita versione sulla terraferma, una Blixen seduttrice di giovani poeti, Joyce grande estimatore dell’attività scatologica della moglie Nora – che forse non a caso lo definí «un fanatico» -, Tomasi di Lampedusa emblema del fumatore accanito e proverbiale autore postumo. Alcune storie si incrociano, come quelle di Conrad e James, legati da una cordiale antipatia, o si ingarbugliano in astiosi legami familiari, come succede per Madame du Deffand e Julie de Lespinasse. E poi, come in una singolare mise en abîme, l’infanzia di Kipling e delle sorelle Brontë diventa «dickensiana», o lo stesso Marías si trasforma in un personaggio della biografia di Nabokov. Corredato delle immagini piú celebri di questi artisti, che Marías ha collezionato per anni in forma di cartolina, Vite scritte ci accompagna in un viaggio insolito e appassionante attraverso vite talmente incredibili da non poter essere altro che, inevitabilmente, vere.