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Enciclopedia della musica. I. Il Novecento
Oltre duecento contributi previsti, centottantacinque autori
sotto la guida di Jean-Jacques Nattiez, e cinque volumi in cui
dispiegare una concezione di enciclopedia musicale
innovativa, adatta alle tecnologie del millennio agli esordi e
conscia della tendenza alla globalizzazione.
Un'opera imprescindibile per musicisti, musicologi e
melomani, ma soprattutto per il grande pubblico, destinata -
nelle intenzioni del curatore - «a riunire un insieme di
conoscenze musicali senza precedenti nella storia della ricerca
occidentale».
Speciale Enciclopedia della musica
Il libro
Riallacciandosi alla tradizione della Casa editrice, Jean-Jacques Nattiez ha voluto mantenere la struttura dell’Enciclopedia Einaudi diretta da Ruggiero Romano, «dove – egli spiega – le materie, legate a parole-chiave, rendevano l’oggetto dei saggi il piú originale e personale possibile». Perciò i collaboratori sono stati scelti non solo in base alle loro competenze, ma specialmente perché offrissero un punto di vista innovatore su un periodo, un tema, un problema specifico. D’altronde, se immaginiamo la musica come un prisma sfaccettato, vedremo che le sue diverse facce corrispondono alle ormai innumerevoli discipline di cui dobbiamo necessariamente tenere conto per comprendere il fatto musicale. Nel corso dell’ultimo secolo il numero di queste discipline si è progressivamente ampliato e ora annovera scienze – l’economia, l’antropologia, la neurologia, per esempio – e approcci – marxista, femminista, decostruttivo – fra loro spesso lontanissimi. Se un tempo la storiografia musicale consisteva di grandi biografie, o era costituita dalla descrizione minuta di opere, generi e stili, oggi questa prospettiva esclusivamente storica è irrealizzabile. Di conseguenza, i collaboratori provengono da ambiti assai diversi ed è stato loro richiesto di adottare un punto di vista fermo – distinto e talvolta opposto – immediatamente riconoscibile come quello della disciplina o della scuola che rappresentano, nella convinzione che una pluralità di orientamenti sia il modo migliore per rispettare l’intelligenza del lettore e per suscitare la sua curiosità. Nel succedersi dei cinque volumi, costante sarà il richiamo alle infinite sfaccettature dell’universo musicale.