Giulio Einaudi editore

Marco Marsullo «L’anno in cui imparai a leggere»

Niente è più spericolato dell’amore. Soprattutto dell’amore per un bambino.

Marco Marsullo

Niccolò ha venticinque anni, è un giovane scrittore in crisi dopo il successo del suo primo libro e si sente una «frana in tutto»: senza lavoro, senza laurea, senza curriculum. Ha Simona però, di cui è innamorato perso; anche lei ha i suoi sogni, vuole recitare, non vuole farsi sfuggire la vita e decide di partire in tournée lasciandogli Lorenzo, il figlio di quattro anni. È il bambino di un altro uomo, un chitarrista argentino.

La vita a volte sorprende e l'amore conosce strade impreviste, difficili, impervie, ma capaci di regalare felicità. Niccolò e Lorenzo, un bambino senza padre e un uomo con un figlio non suo, devono imparare a convivere. A complicare le cose ci si mette anche l'arrivo di Andrés, il padre naturale, quello a cui «tocca la somiglianza»; mentre i pochi giorni di assenza di Simona diventano mesi e i tre provano a essere una famiglia, Niccolò e Andrés vivono un'esperienza di crescita e amore, e diventano adulti.

È «un romanzo ironico e delicato che un po’ racconta la storia di tutti coloro che hanno imparato ad amare e prendersi cura dei figli della propria compagna o del proprio compagno. Con inciampi, momenti buffi e paure, crescendo con loro. Crescendo tutti» (Selvaggia Lucarelli, link).

Marco Marsullo tiene incollati alla pagina senza usare trucchi sensazionali, raccontando con lievità e delicatezza piccole pieghe di vita, lì dove spesso si annidano cose preziose. Lorenzo Marone, «Tuttolibri – La Stampa»

«L’autore ci regala l’affresco di una famiglia improvvisata nella quale ognuno ricopre un ruolo: un giovane che tenta di fare il genitore e detta regole perché ha bisogno di regole, un altro che proprio non vuole crescere, e un bambino invece costretto suo malgrado a farlo prima del tempo». Marsullo racconta «la quotidianità delle relazioni familiari, i conflitti e gli incastri casuali della vita che portano spesso a prendere strade diverse e inaspettate, il tutto dosando sapientemente tenerezza e ironia» (Lorenzo Marone, «Tuttolibri – La Stampa»).

La famiglia di L’anno in cui imparai a leggere è nata dal caso, è fuori dall'ordinario ma riesce a far fronte alla mancanza di una figura femminile, affrontando giorno per giorno la routine a cui la presenza di un bambino costringe. I tre «formano una famiglia improvvisata in cui scoppia l’amore tra tutti grazie al bambino. In tante famiglie pseudonormali registro meno slanci d’affetto, meno comprensione reciproca. Ho scritto un inno alle famiglie diverse. Sbaglia chi si preoccupa della loro forma, conta la quantità di amore in grado di generare» (Marco Marsullo intervistato da Ugo Cundari, «Il Mattino»).

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