Giulio Einaudi editore

Maximum City

Bombay città degli eccessi
Copertina del libro Maximum City di Suketu Mehta
Maximum City
Bombay città degli eccessi
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Il ritratto di una città, una delle più grandi del mondo, attraverso le voci dei suoi abitanti. Dalla malavita al cinema di Bollywood, dal mondo delle ballerine di night-club agli scontri tra la comunità indù e musulmana. Un libro vasto e labirintico come la metropoli che racconta, ricco di vita, storie, emozioni, e ricordi personali.

2006
Supercoralli
pp. 544
€ 19,50
ISBN 9788806184056

Il libro

Mehta scrive con un talento dickensiano per i personaggi, i dettagli e i casi della vita, ma la sua voce è completamente moderna… Uno dei più intimi e coinvolgenti ritratti di un luogo che abbia mai letto.

Jhumpa Lahiri

Straordinario… La qualità investigativa del reportage di Mehta, l’abilità con cui persuade gangster e assassini a raccontare le loro storie, sono sorprendenti. È il miglior libro scritto finora su questa grande metropoli in rovina, e merita assolutamente di essere letto.

Salman Rushdie

Il 14 aprile 1944 un mercantile inglese che ufficialmente trasportava balle di cotone s’incendiò nella rada di Bombay e venne rimorchiato in porto per facilitare le operazioni di spegnimento del fuoco. Le autorità portuali non sapevano che la nave aveva un carico segreto, munizioni e lingotti d’oro e d’argento. Quando l’incendio raggiunse gli esplosivi, il mercantile saltò in aria uccidendo duecentonovantotto persone. Poi, come racconta Suketu Mehta, «cominciò a piovere». Su tutta la città piovvero detriti, mattoni, travi d’acciaio, membra e torsi umani, e naturalmente oro e argento.
Al centro dello stemma della Bombay di Mehta campeggiano le immagini dell’esplosione e della disseminazione. Esplosione demografica, esplosione dei conflitti tra etnie e religioni, frammentazione del tessuto urbano e sociale. Bombay è uno dei luoghi in cui la modernità esplode e si trasforma in una realtà di contrasti che abbagliano e inquietano. Anche le figure dell’immaginario occidentale si ripresentano esasperate nella forma e moltiplicate nel numero. Tutto, a Bombay, è eccesso.
Mehta sceglie il modo più affascinante ed efficace per raccontare la città: ricostruire con il talento del grande narratore i mille romanzi che s’intrecciano nelle strade della metropoli, giorno per giorno. Così entrano in scena Sunil, il teppista indù che un giorno dà fuoco a un musulmano e ottiene gloria e fortuna; Ajay Lal, il poliziotto onesto in un mondo di corrotti; Monalisa, la ballerina del beer bar che sa come condurre il gioco della seduzione; Mohsin, il killer della malavita che vorrebbe un giorno sposarsi per amore. E naturalmente gli attori della più grande industria cinematografica del mondo, quella di Bollywood, dove la vita della città viene rimasticata e digerita per diventare leggenda. Gangster, politici, ballerine, attori, affaristi, prostitute: i personaggi di Maximum City cercavano il loro autore e l’hanno trovato.

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