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Innovazioni americane
«Rivka Galchen ci ha regalato un piccolo libro pieno
di meraviglie».
«Flavorwire»
«Qui c'è una scrittura che ti fa rimbalzare dalla meraviglia
al terrore al riso in un battibaleno».
Karen Russell
«Galchen racconta la stranezza dell'essere vivi».
Roz Chast
Il libro
Ci sono universi prevedibili, dominati da leggi conosciute e rassicuranti. Poi ci sono universi in cui può succedere di tutto. Quello abitato da Rivka Galchen, evidentemente, è uno di questi: nei suoi racconti può capitare che i mobili di una donna decidano di separarsi da lei e rifarsi una vita da un’altra parte. Oppure che una moglie in crisi si senta in obbligo di soddisfare l’ordinazione di una cena da asporto fatta da uno sconosciuto che aveva sbagliato numero. O che a una ragazza spunti un terzo seno sulla schiena. O che facendo colazione al bar una giovane ingegnere conosca il suo futuro figlio. O che i dettagli di una transazione immobiliare raccontino un’intera esistenza piú di mille parole. A stento trattenuto dalla copertina di questo libro, c’è un big bang di idee, visioni, sentimenti: una dimensione parallela che risponde unicamente alla genialità narrativa di Rivka Galchen. Sono dieci racconti che hanno la compiutezza di dieci piccoli romanzi in cui la Galchen sperimenta le sue «innovazioni americane», guardando con occhi nuovi (e femminili) alla tradizione letteraria (maschile): tutti i racconti in qualche modo rimandano, giocano, dialogano con grandi e meno grandi del passato, da Gogol’ a Borges, da Cechov a Wells. Sono racconti, questi di Innovazioni americane, pieni di spunti imprevedibili che esplodono in storie surreali e toccanti, eppure hanno sempre quella capacità rara di illuminare la vita. David Foster Wallace aveva questa capacità. Murakami ce l’ha. Le opere di Kafka ce l’hanno. Quella della Galchen e davvero una delle penne piu innovative tra quelle che oggi scrivono racconti.