Giulio Einaudi editore

Storia del Gulag

Dalla collettivizzazione al Grande terrore
Copertina del libro Storia del Gulag di Oleg Chlevnjuk
Storia del Gulag
Dalla collettivizzazione al Grande terrore
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La macchina dell'orrore staliniano svelata per la prima volta al grande pubblico. Una delle pagine piú tragiche del Novecento nell'imponente ricostruzione del piú brillante storico russo della nuova generazione.

2006
Biblioteca di cultura storica
pp. XVIII - 398
€ 44,00
ISBN 9788806175207
Traduzione di

Il libro

«Il 1° gennaio 1941 nei campi dell’NKVD si trovavano piú di un milione e mezzo di detenuti, nelle colonie di lavoro quasi 429.000, nelle carceri quasi 488.000. Negli insediamenti di lavoro e speciali alla vigilia dell’invasione tedesca erano distribuite circa un milione e mezzo di persone. Tenendo conto della crescita del numero dei condannati nella prima metà del 1941, si può calcolare che nelle diverse articolazioni del Gulag prima della guerra si contassero circa quattro milioni di persone. Non meno di due milioni di persone scontavano in quel periodo condanne ai lavori correzionali, erano cioè regolarmente private di una parte consistente del loro magro salario a favore dello Stato e vivevano sotto la costante minaccia di nuove repressioni (in caso di un ripetuto ritardo al lavoro i condannati per assenteismo, per esempio, rischiavano già la reclusione in carcere). Molti milioni di cittadini sovietici, pur non trovandosi nel Gulag nei mesi prebellici, l’avevano sperimentato negli anni precedenti. Se si calcola che dal 1930 al 1941 furono condannate circa venti milioni di persone, e che circa tre milioni di abitanti furono inviati negli insediamenti speciali, è evidente che negli anni Trenta gli arresti, le fucilazioni, i fermi da parte dei ¿ekisti e della polizia, le condanne condizionali e altre piú “blande” forme di discriminazione divennero una realtà quotidiana per la maggioranza delle famiglie sovietiche. Di fatto il paese fu diviso in due parti numericamente confrontabili: le famiglie che non avevano vittime, perlomeno fra i parenti piú stretti, e le famiglie in cui qualcuno aveva subito repressioni e persecuzioni».

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