Giulio Einaudi editore

Gli Schwartz

Copertina del libro Gli Schwartz di Matthew Sharpe
Gli Schwartz
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La famiglia secondo la versione di Chris, diciassette anni, alla cui ferocia e al cui candore dobbiamo la piú spietata e commovente visione dei legami familiari della letteratura contemporanea. La rivelazione di un nuovo talento in un romanzo paragonato dalla critica a Le correzioni di Franzen. Solo molto, molto piú cattivo.

2005
Stile Libero Big
pp. 300
€ 14,80
ISBN 9788806172862
Traduzione di

Il libro

Una famiglia bizzarra eppure normalissima, gli Schwartz. Bernie, il padre, ha perduto la moglie e il lavoro e, appena uscito dal coma, aspetta di essere rieducato dal figlio. Chris, diciassettenne, arrabbiato, goffo, sessuomane. Lila, la madre, fugge sulla West Coast in cerca di lavoro e soprattutto di amanti. Cathy, la sorella di Chris, in preda a una conversione mistica dall’ebraismo al cattolicesimo. Divertente, acuto e originale, Gli Schwartz riesce a coniugare in modo magistrale l’analisi della biologia di una famiglia tipica e quella stramba forma di eroismo che consente loro di restare uniti. Un cortocircuito irresistibile improntato a un implacabile humour.

«Le ragioni per cui un libro “esplode” sono sempre misteriose. Chi ha idea del perché Gli amabili resti di Alice Sebold o Il codice da Vinci di Dan Brown siano diventati dei tali successi? E che dire di Gli Schwartz di Matthew Sharpe, rifiutato da oltre venti case editrici e poi osannato sulla “New York Times Book Review” e sul “New York Times” ed entrato nella classifica dei bestseller?»

«New York Observer»

«Avrebbe dovuto leggere Il giovane Holden, gli pareva, o qualche altro colpo basso alla Giovane Holden inferto agli adolescenti di ogni dove. Sí, doveva proprio essere Il giovane Holden. Per forza. Già molto tempo prima gli avevano cacciato in gola Il giovane Holden fino a farlo vomitare. Poi avevano preso Il giovane Holden piú il suo vomito e glieli avevano ricacciati in gola, e lui li aveva vomitati, e allora loro gli avevano cacciato in gola Il giovane Holden piú il vomito vomitato, e a quel punto era stato piú semplice limitarsi a mandare giú. Ma la colpa non era del Giovane Holden. Può darsi che fosse un libro anche quasi decente, se venivi da un posto come la Bulgaria e non ne avevi mai sentito parlare; vale a dire decente quanto può esserlo un libro che non dice granché. I buoni libri non esistevano. Non esistevano le buone scuole. Non esistevano le buone famiglie. Non esistevano i buoni amici. Non esisteva una buona vita».

«Un libro fresco, strambo e divertente».

Anne Tyler

«Sharpe è una scoperta preziosissima: uno scrittore ironico a cui piace la gente».

«The New York Times»