Giulio Einaudi editore

L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache

L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache
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Quattro vecchietti spericolati la fanno sotto il naso alle suore dell'ospizio: in gita a Roma, se la squagliano per andare a compiere forse l'ultima, indimenticabile bravata della loro vita.

Tra il neorealismo de I soliti ignoti e la demenza (senile) di Amici miei, il romanzo sfrenato ed esilarante di una riscossa. E di una grande amicizia.

2014
Stile Libero Big
pp. 224
€ 16,50
ISBN 9788806218881

Il libro

Casa di riposo Villa delle Betulle. Agile è un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: Guttalax, cosí chiamato perché «piú stitico di un bambolotto», sempre pronto ad assecondare chiunque; Rubirosa, dal nome dell’ex playboy Porfirio Rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purché over 60; e Brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il Parkinson, è un cecchino. I quattro devono vedersela ogni giorno con Capitan Findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. Quando le «Miserabili Monache» dell’ordine di santa Lavinia d’Oriente organizzano una gita a Roma per la beatificazione di Giovanni Paolo II, Brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di Rete Maria, annientare padre Anselmo da Procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come Dio comanda. Agile coglie la palla al balzo: a Roma vive Flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. Un’avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l’ultimo, disperato, tragicomico guizzo di libertà di quattro vecchi amici prima del tramonto.

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«Ho settantaquattro anni, un solo rene, la prostata grande come la Danimarca e un’insana, rischiosa passione per i pistacchi. Odio i giovani, com’è giusto. Ma odio anche i vecchi, sono lenti e insopportabili. Odio quei tipi che quando ti guardano sorridono come se avessero visto un cucciolo di labrador. Che cazzo ci avete da sorridere? Sono vecchio, cosa c’è di tenero? Se contate fino a trenta, forse muoio pure».

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«Questo ragazzo possiede un talento vero. Atletico Minaccia Football Club è il miglior esordio del 2013».
Antonio D’Orrico, «Sette-Corriere della Sera»

«Un giovane napoletano con grande senso dell’umorismo e un linguaggio fresco, picaresco e puntuto. Da tempo non mi divertivo tanto, complimenti».
Gianni Mura, «la Repubblica»

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