Giulio Einaudi editore

Fra terra e mare

Racconti
Fra terra e mare
Racconti
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«Il mare del sud è veramente per Conrad il luogo dell'anima»
Cesare Pavese

2016
eBook
pp. LIV - 250
€ 7,99
ISBN 9788858424278
Traduzione di
Prefazione a cura di

Il libro

Già tradotti da Piero Jahier nel 1946 con il titolo Racconti di mare e di costa, i tre racconti di Twixt Land and Sea sono un libro molto importante per Conrad. A dispetto del fatto che l’autore nella nota introduttiva scriva di averli accostati fra loro quasi casualmente, con un criterio unicamente geografico (Oceano Indiano), questi racconti sono in realtà orchestrati minuziosamente e svelano il loro senso riposto proprio nella struttura e nella progressione che li lega. Nella sua prefazione, Giuseppe Sertoli ci conduce in questo groppo di tracce autobiografiche, reticenze, citazioni e immagini simboliche facendoci apprezzare tutta la forza letteraria di questo libro, ma anche rivelandoci il suo «segreto»: quel motivo dell’omosessualità maschile che costituisce il fil rouge dei tre racconti.

L’ipotesi che voglio qui avanzare è che proprio la sequenza dei tre racconti generi un senso – un supplemento di senso – che non solo diverge da quello consapevolmente intenzionato da Conrad, ma va oltre quello che la critica più recente (e smaliziata) ha individuato in ognuno di essi preso singolarmente. Tale supplemento di senso ha a che fare col problema dell’identità sessuale dei protagonisti dei tre racconti. Un tema, questo dell’identità sessuale dei personaggi maschili, che fin dagli esordi circola sotto traccia nella narrativa conradiana e viene in superficie – nella misura in cui poteva venire in superficie – solo intorno al 1910, a partire da Fra terra e mare per continuare in Il caso (1913), Vittoria (1915) e La freccia d’oro (1919). Quasi che a un certo punto Conrad avesse trovato il coraggio di cimentarsi, sia pure frammezzo a enormi resistenze e reticenze, con qualcosa – una “parte” di sé, secondo alcuni interpreti – che fino a quel momento aveva preferito scansare lasciandola nell’ombra.
dalla prefazione di Giuseppe Sertoli

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