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Qualcuno ci giudicherà
«Qualcuno, un giorno, ci giudicherà. Valuterà quello che abbiamo fatto, ne osserverà le conseguenze. Ci ringrazierà o forse ci condannerà. Per sempre. E lo farà perché lui è il vero destinatario delle nostre imprese. Il cittadino cui dobbiamo rivolgerci nei comizi, nei comunicati stampa. Il nostro elettore ideale, anche se non ci potrà votare».
Giuseppe Civati, Qualcuno ci giudicherà
Il libro
Un pamphlet per l’Italia.
L’Italia è un Paese dove i giovani dipendono dai vecchi, dove «è Anchise a portare sulle spalle Enea mentre la città brucia. Non il contrario, come sarebbe naturale». E «dove nessun futuro è stato pensato per Ascanio, il nipote». Partendo da questa constatazione, Giuseppe «Pippo» Civati, uno dei politici più noti della sinistra italiana, ci racconta la sua versione dei fatti. Ci dice quali sono gli attori che si contendono la scena. Quali sono gli ostacoli a un cambiamento che non può più essere rimandato. Perché se oggi è il momento di fare, e di fare in fretta, non possiamo però ripetere l’errore che segna da sempre la vita del nostro Paese, quello di agire senza riflettere, senza pensare alle ripercussioni delle nostre scelte sulle prossime generazioni.
«Dovremmo agire pensando che il nostro elettore di riferimento è appena nato».
***
«Qualcuno siede all’ombra oggi perché molto tempo fa qualcun altro ha piantato un albero».
Warren Buffett