Giulio Einaudi editore

Storia naturale. IV: Medicina e farmacologia

Libri 28-32
Copertina del libro Storia naturale. IV: Medicina e farmacologia di Gaio Plinio Secondo
Storia naturale. IV: Medicina e farmacologia
Libri 28-32
indice
Mondadori Store Amazon IBS La Feltrinelli Librerie.Coop
1986
I millenni
pp. VI - 645
€ 90,00
ISBN 9788806593421

Il libro

Dopo i vegetali, in quest’altra sezione dell’immensa ricognizione di Plinio sono gli animali a rifornire di medicamenti la sua e la nostra farmacia. Nei libri dal XXVIII al XXXII tornano le schiere che avevano già popolato di virtú, di orrori e di prodigi i libri dal VI all’XI: l’uomo, i foschi abitanti delle foreste, gli agili volatili dell’aria, i pesci guizzanti e i fastidiosi rettili, tutti trasformati ora in altrettante fonti di benessere contro i fastidi o i malanni che rendono la nostra vita «un tormento». Plinio aborrisce dai trucchi e dai sortilegi dei maghi, anche se poi dissemina il suo testo di misteriose superstizioni non scomparse nemmeno oggIgIorno; non e nemmeno di quelli che pensano che la vita vada prolungata ad ogni costo. Però ritiene di non dover lasciare cadere nulla di quanto la natura, e lo stesso regno dei viventi, ci offrono provvidamente, talvolta stranamente, per la nostra sopravvivenza. Chi sa che la proboscide dell’elefante al solo tatto guarisce il mal di capo? che il grasso di leone è un formidabile cosmetico? Le teste di lupo vengono efficacemente inchiodate sulle porte dei cascinali per stornare i malefici; per le ulcere si raccomanda il latte d’asina. Persino le civette, lo scarafaggio, la mosca, la formica, il millepiedi possono giovare, in polvere o in linimenti, alla nostra salute. In totale 5071 ricette sono offerte in questi densi libri, costanti e imperturbabili, inesauribili di sapere antico e di ancor piú antichi riti. La medicina, dice Plinio nel narrarne la storia in apertura del libro XXIX, è un’arte lunga, irta di difficoltà e di oscillazioni, un avventuroso errare tra cause ed effetti entro cui la natura provvida non cessa di guidarci e soccorrerci in ogni maniera, con tutte le sue creazioni: «lei che ha creato l’uomo».

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