Giulio Einaudi editore

End zone (versione italiana)

End zone (versione italiana)
Mondadori Store Amazon IBS La Feltrinelli Librerie.Coop

Al Logos College, un'università sperduta «nella periferia della periferia del nulla», Gary Harkness ammazza il tempo tra una partita di football e l'altra (è il running back della squadra) sognando la fine del mondo. Secondo romanzo di Don DeLillo, End zone è allo stesso tempo una satira irresistibile degli impulsi autodistruttivi dell'umanità, degna del Dottor Stranamore, e una meditazione radicale sulla parola, la violenza e il nostro bisogno di Pace.

2014
eBook
pp. 256
€ 9,99
ISBN 9788858415931
Traduzione di

Il libro

Ci sono solo tre tipi di persone tra i giocatori di football, solo tre: i sempliciotti, i pazzi scatenati e gli esiliati. E se le prime due categorie sono abbastanza facili da capire, i piú affascinanti sono gli uomini che eleggono a patria il geometrico poligono del campo, coloro che nel gioco trovano una distanza in cui scontare l’esilio dalla Storia e dalla colpa. Gary Harkness è uno di questi uomini. Running back della squadra del Logos College – un posto in mezzo al deserto, «nella periferia della periferia del nulla, circondato da un terreno roccioso cosí piatto e brullo che evocava immagini da fine della Storia» -, Gary ha girato molte squadre e università prima di arrivare lí. Questo perché per applicare le regole di un gioco, sia esso il football o la scuola o la vita, bisogna crederci almeno un po’ a queste regole: e Gary invece sembra dotato di un’enorme, inesauribile incredulità. End zone è il racconto di una stagione di vittorie senza precedenti per la squadra della Logos, vittorie che però non danno a Gary quell’agognata pace spirituale che invece trova, inaspettatamente, in un altro «gioco». Proprio in quest’annata di trionfi, Gary inizia a sprofondare nello studio – uno studio che rasenta l’ossessione, la contemplazione, l’estasi – delle armi nucleari, delle strategie militari di annientamento globale, delle prove generali di apocalisse. Quella di Gary è una fuga dalla paura della morte, dal terrore del tempo e delle passioni, è la ricerca di una dimensione in cui «i pensieri siano improntati a una sana ovvietà, le azioni non siano gravate dalla Storia, dall’enigma, dall’olocausto o dal sogno». Ma nel momento in cui manca la morte, manca anche la trascendenza e quindi l’accesso al sublime: il linguaggio non trasmette piú niente – il senso passa da una parte all’altra come una palla stretta da un giocatore impazzito – e l’apocalisse diventa un’opzione come un’altra. È questa la grande sfida, la partita decisiva, giocata da Don DeLillo fin da questo suo secondo romanzo (End zone è del 1972 e oggi tradotto per la prima volta in italiano) e che fa dell’autore di Underworld e Rumore bianco il grande cantore della contemporaneità.

***

«Il talento con cui DeLillo costruisce le scene, la leggerezza e lo humour della voce narrante, l’inventiva dei passaggi dedicati al football, una partita che dovrebbe essere insegnata nelle scuole di scrittura: sono solo alcune delle cose che rendono questo romanzo semplicemente meraviglioso».

«The New York Times»